La differenza principale è che, un tempo, non c’erano gli smartphone e non arrivavano le notifiche. Tin, ed ecco l’ultima su Pogba, e pazienza se è sempre uguale; tin, ok, Dybala, saga che prosegue dalla tarda primavera. Tin tin, due siti diversi: Botman che no, eppure era dato per certo eh, poi João Pedro. L’unica differenza, in fondo, è che non aumentava l’inquinamento acustico, perché il mercato, dal punto di vista giornalistico, è sempre stato così. Sono cambiati i mezzi, non è cambiata la filosofia, e in fondo il passatempo dell’estate piace (o non piace) proprio perché è sempre lo stesso. Il mercato del pallone sconfessa Lavoisier: nulla si distrugge e tutto si trasforma, senz’altro, ma a differenza del principio lavoisieriano molto, moltissimo, si crea.
Il mercato è il trionfo dell’improbabile, la sinfonia del relativo.
(Gianni Mura)
La citazione di cui sopra è dell’estate del 1987: Gianni Mura si diverte sulla Repubblica a sbertucciare vizi, tanti, e virtù, poche, dei giornalisti inviati a Milanofiori, sede del calciomercato. È assai interessante, l’estate del 1987. Il mercato e la sua fauna finiscono addirittura nella penna di Oreste Del Buono: sarà che sono gli anni di Berlusconi (vabbè: per decenni sarebbero stati gli anni di Berusconi…) e di Ferlaino, di Boniperti e di Viola, di Rozzi e Anconetani, però insomma, da scrivere ce n’è, anche perché poi tutto e tutti hanno un prezzo e, quando si parla di calciatori e di miliardi di lire, spunta anche l’indignazione, che fa sempre presa e fa gioco. Ma fanno più gioco le indiscrezioni: quelle che notizie in effetti non sono, qualcuno le chiama comunque scoop. Bombe no, è una stupidagg…