Francesca Muzzi è redattrice dell’edizione aretina del Corriere dell’Umbria. Quotidiano con il quale ha iniziato a collaborare nel 1989 e dal quale è stata assunta dopo dieci anni di gavetta, 1999. In questo periodo si è sempre occupata di calcio, da quello dilettante a quello dei professionisti attraverso le vicende della locale squadra amaranto, l’S.S. Arezzo. Personaggi e storie che l’hanno spinta a scrivere tre libri, tutti e tre per l’editore Ultra Sport: Sarri prima di Sarri, La vanga in campo (ultimo in ordine di pubblicazione) e Giochiamo anche noi. L’Italia del calcio gay. Per questo l’abbiamo già intervistata in una delle nostre live su Facebook e l’abbiamo voluta sentire ancora una volta sul tema. Un argomento più che mai attuale, se si considera che a ora sono solamente due i calciatori professionisti che hanno fatto coming out in Europa: Justin Fashanu negli anni Novanta e, in questi giorni, Jake Daniels; più pochi altri, i quali però o militavano in campionati in bilico tra semiprofessionismo e dilettantismo o lo hanno fatto dopo avere lasciato il mondo del calcio.
Come nasce «Giochiamo anche noi. L’Italia del calcio gay»?
«Nasce dall’esperienza personale. Ho iniziato a scrivere di pallone nel 1989, quando le donne che seguivano il calcio erano ancora poche, quando ogni nostro articolo era vivisezionato, quando a ogni errore, che lavorando ognuna può commettere, mi sentivo dire di tornare a fare il sugo o la calza. È stato difficile per me entrare in un mondo prettamente maschile e maschilista. Allora mi sono chiesta, ma se per una donna è così complicato, come può essere per un gay o più in generale per un appartenente alla comunità Lgbtqia+? A quel punto ho iniziato a fare quello che faccio tutti i giorni, mi sono messa a cercare storie che potessero raccontare il fenomeno. Ho scoperto due mondi, da una parte il calcio che potremmo definire etero e dall’altro quello omosessuale. Quest’ultimo è fatto di squadre e di tornei, perfino di un Mondiale: da Torino a Milano, fino a Napoli, perché sotto Napoli a oggi non esiste una squadra che rappresenti l…