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Mai rovinare una bella storia con la verità

Nel paese in cui per anni si è creduto che Pak Doo-ik fosse un dentista, la storia dello sport è stata egemonizzata da giornalisti e storyteller. Ma ora, finalmente, viene legittimata dentro l’università

di Nicola Sbetti

Fino a qualche anno fa la storia dello sport in Italia viveva una situazione paradossale: ignorata dal mondo accademico, che la riteneva poco seria, era invece egemonizzata da giornalisti e storyteller.

Oggi per fortuna la situazione sta gradualmente cambiando. Sono sempre di più i giornalisti che si interessano al lavoro degli storici e si pongono da intermediari fra gli specialisti e il grande pubblico, basti pensare ad esempio a Dario Ricci e alla sua trasmissione Olympia, condotta su Radio 24. Soprattutto, però, negli ultimi anni è cambiato l’approccio all’interno del mondo accademico e, sebbene il ritardo accumulato da paesi come gli Stati Uniti l’Inghilterra, Francia, la Germania o la Svizzera appaia incolmabile, si può serenamente affermare che la storia dello sport sia ormai stata legittimata dentro l’università. Un ruolo determinante in questo senso è stato svolto dalla Società Italiana di Storia dello Sport, che dal 2004 riunisce gli esperti del settore, e dalla rivista Storia dello sport. Rivista di studi…