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Pulcritud vs stamina: storia concettuale di una finale

Liverpool-Real Madrid sarà la finale di Champions League il 28 maggio. Terza finale tra due club un tempo monoculturali e che oggi sono l'emblema della globalizzazione

di Guglielmo De Feis

Real Madrid-Liverpool non è una finale inedita, essendo la riedizione di quelle del 2018 (con vittoria del Real) e di quella – col nome di Coppa dei Campioni – giocata sempre a Parigi nel 1981 (e vittoria del Liverpool). Il confronto tra la finale del 1981 e quella che si giocherà alla fine di questo mese è interessante anche sotto il profilo della Cultural Intelligence, evidenziando – con la semplice analisi della stessa partita a quarant’anni di distanza – le differenze culturali sia tra la squadra spagnola e quella inglese, sia tra la struttura sociale dell’epoca e quella attuale.

Nel 1981, mentre il Real Madrid attraversava un difficile momento della sua storia – con gli stessi problemi economici di tutta la Spagna, appena uscita da una dittatura – il Liverpool ne viveva uno splendido, come tutto il calcio inglese di club, vincitore delle ultime quattro edizioni della Coppa (due col Liverpool e due col favoloso Nottingham Forest di Brian Clough).

Nel 1981 si affrontarono due squadre monoculturali: una, fortemente latina, e di conseguenza flessibile nell’atteggiamento tattico (il Real Madrid) e una, tipicamente britannica, con un’aggressività tattica che prescindeva da quella dell’avversario, forse per il superiority complex inglese (il Liverpool).