Stielike

Stielike #13 – THST, Dotto-Sconcerti, Rcs Sport

L'INTERVENTO DEL 10 MAGGIO DEL NOSTRO LIBERO

IL BUONO Si tratta di un coro di scherno storico cantato sin dagli anni Ottanta nei confronti della tifoseria del Liverpool: «Sign on, sign on, with a pen in your hand, and you’ll never get a job», le note sono quelle di You’ll never walk alone e lo hanno cantato anche i tifosi del Tottenham Hotspur nell’ultima sfida ad Anfield. Ma stavolta non è andato giù al Tottenham Hotspur Supporters’ Trust, che ha segnalato come gli Spurs rappresentino «un’area e una comunità con il tasso di disoccupazione in più rapida crescita nel Paese» e come povertà e disoccupazione non possano essere «un facile bersaglio per gli sfottò». Perché le parole sono importanti.

IL BRUTTO Le parole sono importanti, e allora riportiamo quelle di Giancarlo Dotto e Mario Sconcerti, autori in un paio di giorni di una doppietta fenomenale. Il primo, sul Corriere dello Sport, nel mezzo di un editoriale sul finale di stagione della Roma, scrive a un certo punto che «Friedkin & Mou associati hanno riportato la religione del tifo a Roma come non accadeva dagli anni ’60. Molto prima che un razzo, da curva a curva, sfondasse la faccia dello sventurato Paparelli». Cosa c’entri una vicenda così drammatica lo sa solo Dotto, ma sono i termini – che Dotto ha difeso – a lasciare basiti. Questione di sensibilità, di rispetto, ma appunto le parole evidenziano un modo di pensare. E lì ecco Sconcerti che, definendo il Milan su calciomercato.com (la rubrica si intitola un cappuccino con Sconcerti, andato di traverso a tanti) sostiene che «una squadra, per essere grande, debba mescolare le etnie dei suoi giocatori, perché ogni origine div…