Francesca Vitali, emiliana, è una psicologa dello sport. Ricercatrice all’università di Verona, è docente nel corso di Scienze motorie. Ha seguito le nazionali giovanili Under 18, 20 e 23 dell’atletica leggera, le nazionali giovanili, maschili e femminili, di tiro a segno e sci di fondo, e ha un incarico come consulente della federazione italiana di rugby. Dopo il liceo scientifico, si è laureata a Bologna in Psicologia per poi conseguire il Dottorato di ricerca, svolto all’università di Genova e di Essex, in Inghilterra: «La psicologia dello sport, purtroppo, ancora oggi non si studia nei corsi di laurea di Psicologia. I corsi sono pochissimi e così anch’io ho dovuto fare un master di specializzazione post lauream e poi un dottorato». La sua preparazione e la sua esperienza ci hanno permesso di affrontare un tema troppo spesso sottaciuto dai media: la depressione degli atleti e delle atlete di alto livello. Un fenomeno in aumento e che negli ultimi anni ha registrato una serie di casi che appaiono clamorosi ma che tali non sono. Il perché ce lo ha spiegato egregiamente la professoressa Francesca Vitali.
La salute mentale, non solo nello sport, è un problema ancora troppo sottovalutato. Se ne parla poco e male, basti vedere quanto populismo si fa quando si parla di problemi psicologici e di depressioni di sportivi famosi. (Ayoka Lee)
La depressione, come altre malattie mentali, è uno stigma sociale difficile da superare. Quanto è sottovalutata nella nostra società?
«Molto sottovalutata. La depressione maggiore è definita dal DSM-5, cioè il manuale diagnostico e testo di riferimento dell’Associazione Americana di Psicologia, che definisce una serie di patologie e disturbi mentali. La depressione maggiore è una malattia vera e propria, diagnosticata e curata da medici specialistici, psichiatri e psicoterapeuti, attraverso terapia e farmaci, cioè l’approccio farmacologico unito a quello cognitivo-comportamentale. Nel nostro Paese, purtroppo, la salute e il benessere mentale sono nettamente sottovalutati: basti pensare che nella legge di bilancio di fine 2021 è saltato il “bonus psicologo”, dopo due anni di pandemia. A questo proposito, la prestigiosa rivista scientifica americana