di Andrea Koveos
Capienza degli stadi, cosa succedeva nell’antica Grecia? La maggior parte degli stadi, secondo quanto dice Pausania, era provvista di rialzi artificiali. I posti a sedere, che furono inseriti solo molto tempo dopo, erano in pietra circondati da mura e colonnati. La lunghezza della pista era appunto di uno stadio (circa 182 metri), ma anche a quel tempo la lunghezza dello stadio variava da luogo a luogo.
Il più semplice degli stadi greci fu quello di Olimpia, livellato a forma di parallelogramma, lungo 212 metri e largo 23, costruito proprio ai piedi della collina di Crono. L’impianto, chiamiamolo così, era delimitato da una serie di lastre di pietra. A circa un metro all’interno correva un canale scoperto di pietra, alimentato da un condotto che forniva acqua agli atleti, e anche agli spettatori spesso costretti ad assistere alle competizioni sotto il sole cocente, senza possibilità di riparo.
Il pubblico poteva prendere posto solo sui fianchi della collina di Crono e nella pianura aperta che secondo i calcoli poteva accogliere dalle 20 alle 30 mila persone. Mica male! Dopo la battaglia di Cheronea (338 a.C.) fu costruito a circa 40 metri dalla pista, un rialzo sul quale potevano prendere posto in piedi gli spettatori dai 40 ai 45 mila. Per tutto il tempo in cui gli stadi funzionarono, non erano previsti posti a sedere, a esclusione delle autorità e agli ufficiali di gara che…