focus_2Monografia

Fuori dai Giochi: alla ricerca dell’universalismo

Nel programma 2026 entrerà lo sci alpinismo, ma l'Olimpiade invernale fatica a inserire nuove discipline. Quali sono i motivi?

Gennaio 2020, comunicato di Confcommercio: «La Federazione Italiana Sport Invernali ha presentato al Cio la candidatura per far entrare nelle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, come nuova disciplina, lo slittino naturale. Questo sport si differenzia dallo slittino che siamo abituati a vedere nelle competizioni in quanto si svolge su una pista naturale e non su quelle artificiali create appositamente per la disciplina». Richiesta non accettata: lo slittino naturale – il cui atleta più iconico e vittorioso a livello globale è un bolzanino, Patrick Pigneter, classe 1987 – non sarà ai Giochi Olimpici invernali italiani, dove invece debutterà lo sci alpinismo che si accompagnerà a sci alpino, hockey su ghiaccio, sci freestyle, short track, sci di fondo, pattinaggio di velocità e di figura, snowboard, bob, skeleton, slittino, salto con gli sci, curling, biathlon e combinata nordica. Una disciplina nuova in un programma abituato a cambiare più nelle specialità che negli sport, a differenza di quanto accade per quanto concerne le Olimpiadi estive. Perché?

Non che manchino gli sport da cui pescare sul ghiaccio e sulla neve, eppure sono degli anni Novanta gli inserimenti di short track e freestyle (Albertville 1992), snowboard e curling (Nagano 1998), mentre lo skeleton è entrato in famiglia da Salt Lake City 2002: da allora e sino a Pechino 2022 le discipline sono rimaste le stesse, le consuete 15, e al massimo sono aumentati gli eventi a medaglia. Un motivo c’è, ed è del resto il motivo principe per il quale a tutti gli effetti i Giochi invernali, a livello puramente filosofico, vanno contro al requisito richiesti dal CIO secondo cui il numero di nazioni che competono in un dato sport è indice della prevalenza di tale sport: banalmente le condizioni climatiche e morfologiche di diverse zone del pianeta non prevedono la neve e di fatto ciò significa che la presenza di determinati sport in decine e decine di nazioni, per non dire di pressoché di interi continenti, semplicemente, non esiste. A livello mondiale poi gli sport invernali sono praticati …

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.